Alcuni elementi diventano fondamentali nel vivere in omeopatia e l’assimilazione di questi elementi a differenti livelli definisce il grado di autonomia nella gestione di sé e della propria vita che una persona raggiunge.
Ecco quindi un breve elenco dei punti cardine del vivere in omeopatia:
– comprensione di sé e della propria indole e costituzione personale
– accettazione di sé e della propria indole e costituzione personale
– dialogo con sé stessi e
– individuazione delle strategie migliori per organizzare la propria esistenza nel modo più favorevoe possibile in quel dato momento In questi punti non è citato una sola volta il rimedio.
Questo perché il rimedio non è il fine, è uno strumento, un attivatore di potenzialità e se queste non vengono adeguatamente colte e sviluppate, ottie
Nel paragrafo 9 dell'”Organon dell’Arte di guarire”, testo fondamentale scritto da S. Hahnemann agli inizi dell’ 800, scrive: “Nello stato di salute dell’uomo la forza vitale, vivificatrice e misteriosa domina in modo assoluto e dinamico (= autocrazia) il corpo materiale (= organismo) e tiene tutte le sue parti in meravigliosa vita armonica di sensi e di attività, in modo che il nostro intelletto ragionevole si possa servire liberamente di questo strumento sano e vitale per gli scopi superiori della nostra esistenza” .
L’organismo sano è un organismo armonioso che esprime l’armonia delle sue facoltà sotto la guida della ragione, per gli scopi superiori della nostra esistenza. Quindi, nessun omeopata potrà fare questo lavoro, solo l’individuo potrà farlo. In ultima analisi gli individui sono completamente, assolutamente e molto solitariamente LIBERI di essere e fare quello che vogliono.
Gli omeopati e i loro strumenti (la loro stessa mente, la Materia Medica Omeopatica e i rimedi) possono aiutare chi vuole essere aiutato, ma il vero lavoro lo compie in totale responsabilità, il paziente. Spesso capita che alla prima visita un paziente arrivi con un problema specifico da risolvere, ad esempio l’allergia, i mal di gola ricorrenti, l’insonnia etc.
E già nel corso della prima visita si accorge che non si parla solo del problema per il quale è venuto, ma di molto altro. E cioè, si contestualizza il problema all’interno della sua organizzazione complessa specifica. Come si dice spesso, non esistono malattie, ma persone che manifestano sintomi. All’omeopatia interessa l’evoluzione della persona. Se la persona evolve in una direzione favorevole, i sintomi allentano la loro morsa e spesso scompaiono definitivamente. Oppure rimangono, magari in forma più leggera, ma la persona si accorge che sta acquisendo forza, vitalità, energia, creatività e gioia e allora riesce a convivere serenamente con il sintomo che non gli è più così di impedimento. La libertà interiore acquisita, nella vita e nel suo muoversi nel mondo, è molto più importante del naso che cola ogni primavera e, se il naso che cola ogni primavera, è per il suo sistema psico-fisico, lo strumento per mantenere l’equilibrio, allora, così contestualizzato, diventa un tratto costituzionale, non un impedimento. Direi basta come inizio
saluti
francesca